Chi sono Io?

Chi sono Io?
la via della meditazione e dell'Intensivo di Illuminazione

04 aprile 2018

'Giacomo' non è mai esistito

Sto andando nel parcheggio in piazza per prendere l’auto. L’Intensivo di Illuminazione è finito e mi sento molto aperto ma anche ‘strano’, come se dovesse accadere qualcosa, o forse qualcosa è già accaduto ma non ne ho ancora preso coscienza.

Arrivo nella piazza del paese e improvvisamente mi fermo, folgorato da una comprensione profonda che non giunge dalla mente: ‘Giacomo’ non è mai esistito.
Non è che ‘Giacomo’ non esiste, o non esiste più. No. ‘Giacomo’ non è mai esistito.
Come il personaggio di una storia, nel momento in cui ripongo il libro nella libreria tutto scompare. Quel personaggio, così vivo mentre leggevo scompare appena metto via il libro, come se non fosse mai esistito.

Così vivo in quella piazza davanti all’auto: ‘Giacomo’ e tutta la sua storia non sono mai esistiti.

Sono passati alcuni giorni, e rimane una forte e precisa sensazione di impersonalità. Non riesco a riferire ciò che accade a qualcuno, ad un’identità centrale, a ‘Giacomo’. Tutto accade senza un centro, in uno spazio più grande e totalmente impersonale.
Mi sento ancora stordito, come se ci fosse un tentativo di funzionare come prima ma questo non accade. C’è un ‘profumo’, una sensazione di come dovrebbe essere, un po’ come quando nella metafora del libro una volta riposto in libreria, per un po’ nell’aria rimane la storia appena letta, come un profumo, che scompare piano piano non lasciando più tracce.
Così mi sento. Tutto accade ma non viene riferito a qualcuno. Non c’è un centro, un soggetto che fa esperienza. Non c’è un senso di tempo che scorre; passato e futuro sono inesistenti, così come è inesistente tutto ciò che veniva riferito a ‘Giacomo’. Tutto è molto più lento, forse perché sono ancora stordito da questo, o forse perché senza un centro la vita scorre con un ritmo più naturale e spontaneo.
Ho bisogno di andare piano, di seguire un ritmo diverso. Se accelero mi gira la testa e fatico a respirare.
Resta che tutto continua ad accadere contenuto in qualcosa di più grande e completamente impersonale. Non c'è un centro, come nel cielo dove le nuvole vanno e vengono.


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