Da dove viene l'Io?

Vi siete mai chiesti da dove giunge questa sensazione di essere 'noi'?

La diamo così scontata che non ci interroghiamo mai sulla sua realtà.

L'io è una sensazione precisa, inconfondibile, che ci accompagna in quasi ogni momento della nostra vita. E' una sicurezza perchè controlla l'ambiente esterno, ci protegge dal pericolo, ci consiglia nei momenti difficili, ci gratifica e anche ci rimprovera quando sbagliamo.

E' diverso e unico per ogni persona, però è una sensazione che ci accumuna tutti.

Ma da dove viene?

E soprattutto: siamo noi questo io?

La maggior parte delle persone vive identificata con esso. La questione del dove venga o cosa sia non si pone. Queste persone vivono guidate dall'Io e se ne prendono cura gratificandolo e soddisfando le sue richieste - che scambiano per proprie richieste e bisogni. Quando la persona dice: "Ho fame" è convinta di aver bisogno di cibo, e non che sia l'Io che esprime un bisogno che è del corpo.

L'Io è il prodotto più raffinato del sistema nervoso, è il nome che il corpo da a se stesso, e il suo compito è occuparsi della sopravvivenza dell'organismo.

E' un'entità irreale, come un ombra. Non esiste veramente, tanté che nessuno ha mai visto veramente l'Io. Lo percepiamo ma è illusorio. Lo vediamo come ombra nel momento in cui rivolgiamo la luce della coscienza verso di noi, ma scompare non appena la nostra attenzione si rivolge ad altro.

Esistono due strade apparentemente opposte per rendersi conto dell'illusorietà dell'Io: la prima è l'altruismo estremo, quando ci consumiamo completamente per l'altro. La seconda via è la meditazione e l'auto-riflessione, ossia illuminare con la coscienza quest'ombra che così si dissolve.

Una via non preclude l'altra, semmai insieme sono più efficaci.

Ciò che conta è rendersi conto che questo Io è illusorio e che stiamo consumando tutto il nostro tempo ad occuparci e a gratificare qualcosa che in realtà non esiste.

Quando l'ombra si dissolve rimane solo ciò che è reale.